Sogno e realtà: opposti che si attraggono?




Sembra strano inserire la realtà nel sogno, quando appaiono come due entità opposte. Se andiamo a fondo non è difficile immaginare che le immagini del sogno vengano prese dalla realtà. E dal confronto/scontro tra desiderio e realtà maturano le idee professionali e imprenditoriali.
Per realtà qui intendiamo la sua rappresentazione nella nostra mente. La mente elabora la realtà attraverso i sensi, la lingua, la cultura e l’ambiente di riferimento in cui viviamo.
Lo sviluppo delle preferenze
Nei primi anni di vita le rappresentazioni della realtà cominciano a lavorare nell’inconscio in modo confuso, frammentato, irrazionale e incoerente. Poi un po’ alla volta la nostra mente comincia a mettere ordine e a focalizzare meglio la realtà in cui siamo immersi.
Un po’ alla volta prendiamo consapevolezza delle nostre preferenze: sviluppiamo degli interessi, ci dedichiamo più allo svolgimento di alcune attività a scapito di altre, trascorriamo il nostro tempo con persone che hanno passioni di un certo tipo piuttosto che di un altro.
Si cominciano così a delineare i tratti caratteriali e i talenti potenziali che meglio rappresentano e costituiscono la nostra identità personale.
L’incontro con il maestro-mito
A questo punto entra in gioco il “maestro-mito”, cioè una persona che ha grande padronanza in un settore dell’agire umano in cui ha sviluppato il proprio talento, al tal punto da suscitare emozioni profonde nella mente di chi lo incontra. Può trattarsi di un personaggio famoso o di una figura meno nota, incontrata in uno dei diversi ambienti che frequentiamo abitualmente.
L’incontro con il maestro-mito scatena nella nostra mente e nel nostro cuore attrazione, fascino, ispirazione e spesso ci porta ad un impulso istintivo e irrazionale di imitazione per appagare la curiosità scatenata da questo incontro.
La voglia di distinguersi
Il bisogno di imitazione però funziona per un periodo, fino a quando non scopriamo che il desiderio non è quello di eguagliare il maestro-mito, bensì quello di scoprire la nostra identità attraverso un processo di distinzione e di differenziazione. Aspiriamo quindi ad essere diversi per capire più in profondità chi siamo realmente.
Ci avviamo allora verso l’esplorazione di strade nuove, nella speranza di migliorare noi stessi e diventare persone di valore in grado di ispirare a nostra volta.
La realtà è quindi una sorta di delimitazione del campo di azione del desiderio; più che contrapporsi al desiderio, costituisce uno dei suoi elementi generativi. Senza la realtà, rappresentata dal nostro sistema sensoriale, linguistico, culturale e ambientale, dai nostri maestri-miti, dai bisogni umani, noi non sogneremmo nulla.
Ma qual è l’innesco che dà avvio al viaggio del talento? Il gancio tra terra e cielo, tra desiderio e realtà, lo strumento di innesco che scatena l’energia che dà vita al viaggio di sviluppo del talento, è la volontà di cogliere la sfida. E’ la decisione personale di sfidare noi stessi e gli altri per migliorarci e distinguerci dal nostro maestro-mito, in altre parole, è il nostro carattere ricorrente.
Scopri di più
La prossima settimana parleremo del terzo elemento costitutivo del sogno, che può colmare la distanza tra desiderio e realtà: il carattere personale.