Sfida te stesso e gli altri per realizzarti
Quando la nostra mente coglie la distanza tra realtà e desiderio, si sviluppano diverse connessioni, razionali ed emotive, che portano all’idea di realizzare qualcosa per colmare questa distanza.
Solo la volontà però definisce questa idea: desiderare non basta, è necessario volere! Voler partire, voler lanciare, voler aprire, voler costruire, voler abbattere, voler incontrare, voler curiosare, voler cambiare, voler viaggiare, voler puntare in alto. La volontà nasce dentro di noi un po’ alla volta, si struttura nel tempo, fino a quando matura e porta a compimento la scelta di raccogliere, e non abbandonare, la sfida di trasformare il desiderio in realtà.
L’innesco
La volontà di raccogliere la sfida funge dunque da innesco per generare il progetto professionale, in cui sviluppiamo il nostro talento. L’energia scatenata dal questo innesco può produrre una reazione a catena o esaurirsi subito: questo dipende essenzialmente dalla distanza che esiste tra desiderio e realtà. Quando la realtà è troppo distante dal desiderio possono subentrare in noi lo scoraggiamento e la frustrazione e il progetto muore; quando il desiderio è troppo vicino alla realtà, lo sforzo che compiamo per realizzarlo è insignificante e il progetto muore.
Occorre quindi conoscere e misurare bene la distanza e, di conseguenza, preparare altrettanto bene il viaggio che serve a colmare la distanza. Così il progetto può durare nel tempo.
Il rischio dell’ignoto
Quando intraprendiamo un viaggio, la meta non è sempre così chiara e definita. La sfida ha a che fare con il mistero, l’ignoto, il misconosciuto, con l’esplorazione di nuovi mondi, nuovi metodi, nuove procedure. Questo viaggio verso l’ignoto può farci paura, può frenare lo slancio: è il momento della prova, del rischio, dell’incertezza.
La sfida con noi stessi mette alla prova il nostro carattere nel tentativo di realizzarci professionalmente.
La sfida con noi stessi mette in gioco le nostre passioni, che si manifestano attraverso una scelta preferenziale verso alcune intelligenze piuttosto che altre, per sviluppare il nostro talento in uno specifico campo dell’agire umano.
La sfida con noi stessi mette in gioco le nostre attitudini, che orientano le azioni dell’agire umano verso aspetti più realistici, investigativi, artistici, sociali, intraprendenti, convenzionali.
La sfida con noi stessi diventa così un agire secondo un nostro quadro di valori, che direziona le azioni che compiamo e supporta la nostra motivazione nel tempo.
Compagni di viaggio
Affrontare il viaggio da soli è alla lunga faticoso e demotivante, sentiamo il bisogno di condividere il viaggio con qualcuno. Andiamo quindi alla ricerca di viaggiatori che stanno compiendo un viaggio simile al nostro: la sfida con noi stessi diventa sfida di relazione, sia essa di natura cooperativa o competitiva.
La relazione cooperativa si sviluppa con le persone che sono fianco a fianco nel viaggio (compagni di lavoro) e con quelle che soddisfano le esigenze che maturano nel realizzare il sogno (il network).
La relazione competitiva si sviluppa invece con le persone dalle quali vogliamo distinguerci per affermare, sia pur con un grande sforzo, la nostra identità.
Sfidare vuol dire etimologicamente “togliere fiducia”: sfidare l’altro dunque, sia esso alleato o competitor, significa misurare la fiducia in un nuovo sistema di relazioni.
Le relazioni cambiano i nostri propositi di partenza e danno nuove svolte al percorso che stiamo compiendo; le relazioni umane diventano talvolta ostacolo, altre volte incentivo al cambiamento. La nostra motivazione personale nel perseguire il processo di autorealizzazione è così messa alla prova e se ne misura il grado di resistenza e resilienza.
Il tempo del consolidamento
Il consolidamento del nostro progetto richiede forte capacità di discernimento e si realizza attraverso la focalizzazione della meta, rinunciando a inseguire tutto quello che devia da essa.
Dal consolidamento possono nascere nuove connessioni che si innescano in una trama molto più intricata di quella immaginata all’inizio: non c’è dunque un’unica strada che porta verso la realizzazione del proprio progetto professionale.
Il dualismo tra le richieste provenienti dal mercato del lavoro e sogni professionali personali si risolve se ci poniamo sulla strada del confronto continuo che non si esaurisce mai.
Scopri di più
La prossima settimana porteremo un altro case history che tenta di mettere d’accordo bisogni e sogni, due parole apparentemente molto simili, ma spesso così distanti tra loro.